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Purtroppo l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus sta colpendo duramente molti settori italiani, ma probabilmente quello della ristorazione è e sarà il più colpito.
Partendo dal ristorante di lusso fino ad un foodtruck di street food, questo settore è stato uno dei settori determinanti per lo sviluppo economico italiano che ha sempre offerto molta occupazione ma ha anche e soprattutto esportato molti prodotti.

Il 2019 si è chiuso a circa 35,2 miliardi di euro, raggiungendo quindi il 24,3%, di quota export sul fatturato. Sommando poi anche le esportazioni agricole, il totale export agroalimentare ha fatto circa 43 miliardi. La Cucina Italiana con l’export dei suoi prodotti ha sempre conquistato il mondo intero.

Il 13 marzo 2020 la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ha divulgato le stime aggiornate dell’impatto che la pandemia avrà sul settore della ristorazione in Italia. Nel primo trimestre le perdite previste saranno circa 10 miliardi di euro, a cui se ne sommeranno ulteriori nel secondo trimestre.

Si potrebbe ipotizzare un lento recupero da luglio in avanti nel secondo semestre ma tutto è ovviamente ancora incerto visto la totale perplessità su come andrà avanti l’emergenza. Allo stato attuale, a fine 2020 si chiuderà secondo le stime con una perdita di 8 miliardi di euro di fatturato.

Tali perdite potrebbero corrispondere ad una situazione critica per oltre 50mila imprese italiane. Questi sono i numeri molto preoccupanti e sconvolgenti con i quali il mondo culinario italiano dovrà fare i conti per l’impatti della pandemia Covid-19.

Come prevede uno dei decreti governativi i ristoranti hanno la possibilità di tenere aperto il locale portando cibo a domicilio nelle case degli italiani.

Per il settore della ristorazione, sono state considerate anche le attività in continuità nei mesi di lockdown come appunto il delivery e, sperando nella riapertura alla normale attività produttiva a dicembre 2020.