In questi giorni si parla molto del concetto di liberazione in occasione della festa del 25 aprile. Oggi ti voglio parlare dell’hamburger inteso come totale liberazione. Si ha libertà nel mangiarlo ovunque, nello sporcarsi, nel rimanere seduti o alzarsi o nel modo di vestirsi.
In molti affermano che sporcarsi durante l’abbuffata di un panino sia una cosa da non fare. Alcuni scienziati giapponesi hanno addirittura scoperto che esiste un modo preciso per mangiare il panino ovvero mettendo pollice e mignolo sotto, e le altre tre dita sopra, posizionate nella maniera più uniforme possibile in modo da coprire l’intera superficie dell’hamburger. In realtà ognuno di noi è totalmente libero di mangiare in qualsiasi modo e anche di sporcarsi con schizzi di ketchup o salse varie.
L’hamburger è una liberazione perché lo puoi mangiare ovunque: in casa tranquillo per un normale pranzo, in ufficio davanti al computer oppure per strada come usa fare a New York in armonia con il vero street food.
Non c’è neanche un modo di vestirsi per gustare un buon hamburger. Infatti lo mangiano tutti: dall’impiegato che deve fare presto per tornare in ufficio al teenager come pranzo post scuola. Possiamo quindi affermare che non c’è un vero e proprio dresscode per mangiare un hamburger.
Insomma l’hamburger c’è chi lo ama e chi mente, nel gustarlo si prova un piacere enorme, sia che il panino provenga da un fast food che da un’hamburgeria gourmet in centro città.