Oggi, per la rubrica street food, ti presento una delle storie più belle e appassionanti della storia della cucina italiana: la storia di Dario Cecchini.
Dario Cecchini è uno dei macellai più famosi al mondo, è figlio d’arte e ha ereditato il mestiere che la sua famiglia porta avanti da otto generazioni a Panzano in Chianti, in provincia di Firenze.
Divenne famoso in Italia e nel mondo ai tempi della mucca pazza che fu il simbolo degli allevamenti e dei macelli industriali e della catena di montaggio. Le industrie davano agli animali certe schifezze da causare il morbo della mucca pazza. L’Italia decise così che la bistecca alla fiorentina non poteva più essere venduta.
Dario Cecchini fece un funerale alla bistecca fiorentina con una bara con dentro parte della mucca, iniziò così a mettere all’asta in piazza le ultime prelibatezze che aveva in negozio. Tutto ciò fu pazzesco.
Dario afferma: “La Macelleria Cecchini, quando ero ragazzo, era la più piccola della Toscana. In casa non stavamo male ma i nostri pranzi erano sempre a base di quello che si vendeva meno: la testa, la coda, le zampe, le trippe. Non ricordo, da bambino, di aver mai mangiato una bistecca o un filetto. Così ho imparato che della vacca o del vitello non si butta via niente”.
Il messaggio che Dario vuole dare alla gente è chiaro: l’importante è rispettare l’animale.
Non è giusto uccidere un animale solamente per una bistecca o un filetto. Dario l’ha cercato di dire ai suoi clienti. L’unico modo per farlo è mettere il cibo nel piatto per fare capire finalmente.
In uno dei suoi ristoranti, infatti, il cliente non può mangiare solo bistecca. Nel piatto del cliente arriva una salsiccia con un occhio o una zampa per esempio. Fa paura, ma si assaggia e si sentono gusti e sapori che non si avevano mai sperimentato prima, la paura non c’è più e si rimane piacevolmente sorpresi.
L’enorme potere di questo personaggio è il fatto che alimenta il suo messaggio insistendo sulla responsabilità che ognuno deve avere verso l’animale. Ogni singola parte della carne ha la sua qualità che lui riesce a far emergere e a valorizzare. Con tutto questo processo ha ridato rispetto alla macellazione.
Queste sono le storie avvincenti che rimangono impresse a ognuno di noi: la storia di un uomo che in un momento difficile emerge definitivamente e attraverso la sua teatralità, la sua esperienza e la sua enorme tecnica mostra al mondo intero le specialità italiane e la vera cultura culinaria italiana.