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Per sopravvivere nel mercato di oggi, le strategie di marketing sono fondamentali per poter battere il competitor e posizionarsi come miglior brand nella mente del consumatore; e quello che sta accadendo tra le grandi catene del fast food merita un’attenzione particolare. I brand più importanti e maggiormente conosciuti, come saprai, sono McDonald’s e Burger King, due tra le più grandi catene al mondo.

Queste aziende, da anni, sono ai vertici del mercato fast food nonostante abbiano dovuto combattere contro i pregiudizi che le vedevano come principali distributori di “cibo non sano”. Ma dietro a queste grandi potenze si nasconde un lavoro, un’attenzione per il proprio consumatore, ma soprattutto strategie di marketing ben precise.

Promuovere un prodotto non è mai facile, ma promuovere un Hamburger, che negli anni può sì cambiare le proprie caratteristiche, ma che resta pur sempre un panino, lo è ancora di più. Le caratteristiche connotative del prodotto proposte al consumatore sono sempre le stesse e quindi, il ruolo fondamentale, lo gioca il fatto di come riesci a comunicare il tuo prodotto.

Lo spot di McDonald’s contro la pizza è un’operazione di marketing incredibilmente abile: un bambino, più sveglio dei genitori, in una pizzeria chiede senza esitazioni un Happy Meal. Il messaggio strategico è molto chiaro: la preferenza del bambino tra Hamburger e pizza ricade sul primo perchè si vuole fare leva sulle abitudini personali, cercando di sfruttare in questo caso la figura del bambino, che preferisce un cibo che molto probabilmente risulta essere più buono e gustoso (si sa, i bambini non sanno mentire). L’obiettivo dell’azienda è cercare di fidelizzare il futuro cliente-bambino e per  farlo, “sfrutta” questa figura per arrivare indirettamente alla famiglia e aumentare il traffico nel punto vendita fast food.

Già in passato però c’era stata una campagna contro la pizza: anni fa infatti, lo slogan provocatorio che ricorderai, era “Un Big Mac ha quasi la metà delle calorie di una pizza margherita”. Messaggio per nulla subliminale: compra un Hamburger perché il nostro prodotto è meno calorico di una pizza. Beh direi che queste possono essere strategie di marketing ben sviluppate; poi potranno piacere o meno ed essere discutibili quanto vuoi, ma sono sicuramente efficaci.

Non ultima ricorderai anche l’introduzione di un Hamburger vegetariano per dare la possibilità anche a chi non mangia carne di mangiare in un fast food e per l’azienda oltre che colpire un target più ampio e diverso da quello fidelizzato, di partecipare al grande dibattito di cui si parla molto oggi, e cioè quello del mondo vegan che sembra essere la nuova frontiera del salutismo e del benessere.

E Burger King dove sta in tutto questo? Sicuramente non è stata a guardare. Ricorderai sicuramente la campagna di Halloween di qualche mese fa, dove l’azienda ha deciso di travestirsi da fantasma ricoprendo le proprie insegne del fast food con lunghi teli bianchi con il nome del principale competitor e una lunga scritta BOOH!!! (Just Kidding, we still flame-grill our burgers). La campagna serviva esclusivamente per far luce sul tipo di cottura dei loro Hamburger, che viene fatta sempre con il fuoco e non tramite piastra elettrica come l’azienda sostiene venga fatta da McDonald’s. Beh, semplicemente una strategia di guerrilla marketing ben riuscita per aumentare la propria notorietà e sfruttare la debolezza del concorrente in un momento critico in cui ha dovuto eliminare i propri pagliacci, simbolo della comunicazione aziendale, dai punti vendita, in seguito agli episodi dei clown violenti verificatesi negli USA. Lo spot poi ha avuto una eco virale importante, insomma una comunicazione dirompente.

Le strategie che tu puoi trovare per promuovere il tuo prodotto sono tante. Possono essere giuste o sbagliate per qualcuno, contestabili o non condivisibili, geniali oppure fallimentari, ma nel marketing non esiste giusto o sbagliato. Esiste solo il tuo prodotto e la categoria di mercato a cui appartieni, per ottenere il tuo successo. Ognuno quindi elabora la propria strategia in base al prodotto, al settore di mercato e al proprio brand.

E tu da che parte stai? Dicci la tua