Il dibattito sembra aver preso piede in maniera irreversibile. Negli ultimi anni, il numero di persone attente alla propria linea è cresciuto esponenzialmente e questo, in molti casi, è coinciso con la scelta di approdare al mondo vegetariano o vegano che dir si voglia, consumando un pasto che non prevede carne. Mangiare vegetariano è stato paragonato a un nuovo stile di vita, uno stile che alcune persone hanno abbracciato per propria scelta, altre per cause di forza maggiore. L’eliminazione della carne dalla propria alimentazione, per far spazio ad altre tipologie di cibi è una scelta che molto spesso genera dubbi o perplessità, gioie o controversie, positività oppure impatti negativi.
Il fenomeno vegetariano ha avuto grande risonanza a livello mondiale, ha preso piede velocemente, eliminando molti stereotipi e clichè di una società ancorata alle vecchie tradizioni culinarie, tanto che molti ristoratori hanno dovuto introdurre nuove tipologie di alimenti per soddisfare una domanda in forte crescita.
Le catene e piccoli ristoranti, hanno investito in alimenti vegetariani per essere presenti su una tipologia di target differente. Ma sarà stata una scelta o saranno state costrette dal mercato? Anche il più famoso brand al mondo di fast food, ha dovuto adeguarsi e ha proposto al mercato il McVeggie, un Hamburger pensato esclusivamente per i vegetariani.
Logicamente i dibattiti non si sono fatti attendere: troviamo i “saporisti tradizionali”, sostenitori accaniti dei veri sapori di un Hamburger tradizionale, secondo i quali non esiste Hamburger se non è presente la carne, i “futuristi innovatori” che pensano sia giusto proporre un prodotto anche per i vegetariani in modo tale che abbiano la possibilità di consumare un pasto fuori casa e sono attenti alle dinamiche di mercato future cui va incontro un’azienda, i “detrattori del duemila”, con una visione ristretta che pensano sia assolutamente sbagliato proporre un Hamburger vegetariano perché viene snaturato il prodotto e non potrebbe più chiamarsi in tale modo, i “sofisti scettici” che pensano invece che se una persona è vegetariana vuol dire che è estremamente attenta alla salute, all’alimentazione, ad uno stile di vita yoga e quindi un Hamburger, se pur di verdure, non dovrebbe nemmeno concepirlo; e così via…
L’introduzione di questa novità ha visto poi sorgere il dibattito in campo economico tra sostenitori e detrattori delle logiche di mercato. Il numero di persone che vedono il panino vegetariano una scelta sbagliata e solo come un mero tentativo di ruffianare clienti è elevatissimo, ma esiste anche chi guarda l’altra faccia della medaglia (i risvolti sono sempre molteplici dietro a queste scelte come detto) e sostiene che l’idea sia di grande impatto per il mercato, che la novità faccia sempre bene e soprattutto serva per stare al passo con i bisogni e le esigenze dei consumatori visto che uno dei cardini di un ristoratore è proprio quello di saper cogliere e soddisfare la necessità di un cliente.
Resta il fatto che l’Hamburger vegetariano è ormai in vendita, tornare indietro non si può. Che sia stata una scelta giusta o sbagliata lo dirà il mercato, la novità a volte spaventa ma spesso apre nuovi orizzonti. Se avessimo avuto persone poco visionarie e avverse al rischio, oggi, ad esempio, non avremmo gli Smartphone.
Tu da che parte stai? Dicci la tua.